Atto di intimazione di sfratto: quando è legale?

Lunedì, Luglio 24 2023 Scritto da Administrator  

Cosa deve contenere il documento che chiede all’inquilino di lasciare libero l’immobile per morosità. Come deve essere notificato.

La procedura dello sfratto si applica all’affitto di immobili ad uso abitativo o commerciale quando il proprietario intende rientrare in possesso del bene a causa del mancato pagamento del canone da parte dell’inquilino. Uno dei passaggi fondamentali di questa procedura è l’invio dell’atto di intimazione di sfratto: quando è legale e quando, invece, può essere contestato dal destinatario? Come in ogni documento ufficiale che si rispetti, forma e contenuto sono essenziali anche nell’atto di intimazione, che deve riportare determinate cose ed essere inviato entro un certo termine. Vediamo come funziona. Per poter dare il via libera alla procedura di sfratto, è necessario che si diano alcuni presupposti legati al contratto di affitto all’inosservanza dell’inquilino dei propri doveri. Due, in particolare, i requisiti:

La procedura, invece, non può essere applicata:

Lo sfratto può scattare anche quando si conclude il contratto d’opera che consentiva il godimento dell’immobile in cambio di una prestazione, come nel caso del custode dell’edificio.

Quando risulta moroso l’inquilino?

Può bastare anche una scadenza non rispettata per diventare un inquilino moroso e vedersi arrivare un atto di intimazione di sfratto. Questo atto può partire:

Se c’è una diminuzione nel godimento dell’immobile locato, l’inquilino non può rifiutarsi di versare il canone o ridurlo unilateralmente: solo quando il bene diventa completamente inutilizzabile può sospendere in modo totale o parziale il pagamento del canone senza poter essere accusato di morosità.

L‘inquilino è moroso anche quando il suo inadempimento riguarda gli oneri accessori (ad esempio, le spese condominiali o di ordinaria amministrazione a suo carico). In questo caso, però, per intimare lo sfratto, l’ammontare dell’inadempimento deve avere una certa rilevanza, a seconda del tipo di locazione, cioè:

Cosa deve contenere l’atto di intimazione di sfratto?

A ciò è possibile aggiungere, in via facoltativa:

L’atto di intimazione deve essere comunicato all’inquilino a mani proprie da parte del proprietario, presso la residenza, la dimora o il domicilio del conduttore. È espressamente esclusa la notifica al domicilio eletto dal conduttore, vale a dire presso una precisa persona o ufficio che egli può aver indicato nel contratto di locazione. Nello sfratto per morosità è esclusa anche ogni altra modalità di notifica come quella effettuata mediante deposito di copia dell’atto nel Comune dell’ultima residenza o in quella del luogo di nascita del destinatario per le persone aventi residenza, dimora o domicilio sconosciuti.

Se la notifica non è eseguita a mani proprie del conduttore, l’ufficiale giudiziario deve spedire al conduttore una raccomandata di avviso dell’avvenuta notificazione, allegando all’originale dell’atto la ricevuta di spedizione. La prova dell’avvenuta regolare notifica è data dalla relata di notifica apposta in calce all’originale dell’intimazione e dall’avviso di ricevimento.

La notifica a mezzo Pec è assimilabile alla notificazione a mani proprie poiché produce effetti equivalenti.

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Ultimo aggiornamento Lunedì, Luglio 24 2023