ECCO LA MEDIAZIONE DEI NOSTRI CUGINI FRANCESI, UNA DELLE PRIME NATE: LA MEDIAZIONE CIVILE COME SCIENZA UMANISTICA;

Venerdì, Maggio 21 2021 Scritto da Administrator  

Secondo il modello teorico francese denominato “mediazione umanistica”, la mediazione deve essere intesa come un nuovo spazio creato nella società contemporanea in grado di accogliere al suo interno il dolore, la sofferenza, emozioni e sentimenti delle parti in conflitto; in particolare, tale modello teorizzato da più Umanisti tra i quali Jacqueline Morineau prevede che il momento più importante della procedura mediativa sia rappresentato dall’incontro tra i due soggetti coinvolti, i quali, dopo aver esternato le reciproche emozioni, saranno supportati dal Mediatore nella ricerca dell’origine del conflitto. La mediazione umanistica individua, poi, quale sua principale finalità la promozione della cultura della pace e la risoluzione pacifica dei conflitti. Nel percorso formativo di mediazione – tanto importante e indispensabile per tutti noi mediatori – ho avuto modo di conoscere un aspetto della mediazione che ho trovato molto interessante, ossia il modello francese denominato mediazione umanistica”, teorizzato da Jacqueline Morineau.
Questo modello si caratterizza proprio per la prospettiva umanistica, che intende la mediazione come un nuovo spazio creato nella società contemporaneaall’interno del quale è possibile accogliere la sofferenza, le emozioni, il dolore delle parti in conflitto, al punto che la mediazione viene accostata alla tragedia greca.
“Mediazione” per la Morineau prende il nome dalla posizione assunta dal mediatore, che si pone “tra” le due parti in conflitto, al fine di aiutarli a trovare l’origine del conflitto. Questo è necessario perché nella condizione del conflitto le parti smettono di comunicare, i loro discorsi sono dei monologhi che non fanno altro che accentuare il senso di solitudine, la separazione.
Poiché il conflitto è ineliminabile, così come la violenza che si manifesta in ogni situazione di opposizione, l’unico obiettivo perseguibile è la trasformazione della situazione conflittuale in una dimensione pacifica.
Il conflitto è regolato dall’ordinamento giuridico nel momento in cui porta alla violazione dell’ordine sociale. Quando però i conflitti riguardano i rapporti personali delle parti coinvolte, se non hanno uno spazio in cui poter trovare espressione, rischiano di diventare importanti e portare alla violazione di norme giuridiche.
Per la mediazione umanistica - proprio per questo tipo di conflitti - è molto utile ricorrere alla mediazione in via preventiva, cioè prima che si entri nel circuito giudiziario, poiché per la Morineau “La punizione non può essere la giusta risposta o la sola risposta alla violenza”.
Nel pensiero della Morineau il conflitto non è altro che il passaggio da una situazione di ordine a una di disordine, creata dall’incapacità dell’uomo di accettare il disordine di una nuova situazione, tale incapacità impedisce all’uomo di superare la situazione di conflitto.
In questo contesto la mediazione si inserisce come luogo per accogliere il disordine individuale e collettivo.
Ed infatti il momento più importante nel processo di mediazione è costituito dall’incontro dei due soggetti in conflitto, perché nel contesto della mediazione le parti riescono a trovare lo spazio e il tempo per rappresentare i loro sentimenti, mediante la ricostruzione di tutte le fasi del conflitto.
Durante la mediazione i due mediati si trovano in una situazione bloccata, non riescono a superare il loro conflitto; scopo della mediazione è riattivare la comunicazione tra i due soggetti e superare la situazione d’impasse e questo secondo la mediazione umanistica lo si può raggiungere solo proponendo la mediazione come luogo in cui la violenza reciproca possa dirsi e trasformarsi, reintegrando il disordine.
Chiaramente la composizione del conflitto sta alla base di ogni procedimento di mediazione, ma nella mediazione umanistica la finalità perseguita è proprio la promozione della cultura della pace, della risoluzione pacifica dei conflitti, in una Società come la nostra che non ha più posto per accoglierli ma che non riesce comunque ad evitarli.

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Ultimo aggiornamento Lunedì, Maggio 24 2021